top of page

M° Luigi Rossini

Provo sempre una strana sensazione a scrivere di me stesso, del mio percorso nelle arti marziali. Forse perché parlare dei traguardi, o dei successi ottenuti anche a livello competitivo lo percepisco un po’ riduttivo per chi come me ha sempre vistonelle arti marziali un valore aggiunto, che prescinde da vittorie e sconfitte. Tutto diventa crescita per l’individuo, in una realizzazione dove corpo e spirito sono coinvolti in ugual misura in una continua ricerca di miglioramento individuale che si diffonde naturalmente nei rapporti con gli altri, con la società, con la realtà delle cose. Ho iniziato molto presto ad entrare nel mondo delle arti marziali. All’età di 9 anni sono entrato nel tempio del karate wado ryu; l’HombuDojo, dove il grande maestro Y. Toyama insegnava questo stile formando validi maestri che hanno poi diffuso nel tempo questa scuola. Ho poi lasciato temporaneamente il karate per entrare a 14 anni nel mondo del pugilato. Anche qui con un maestro di grande fama, il M°. Del Ciello. Ho incrociato i guanti con dilettanti e professionisti di altissimo livello. Ho avuto grandi soddisfazioni raggiungendo anche risultati importanti, ero diventato come si dice: “una promessa del pugilato italiano”. Tutto questo fino ai 20 anni. Riprendo quindi a praticare karate e full contact affermandomi anche qui in importanti competizioni. Sulla strada del karate l’incontro con il m°. M.Shiomitsu e il caposcuola H.Ohtsuka II è stato molto importante, il wado ryu si andava affinando nello stile, lo studio si faceva più dettagliato; e la ricerca dell’armonia entrava preponderante nei nostri allenamenti. Continuavo comunque un percorso agonistico vincendo nel 1993 il campionato italiano. Questi grandi maestri hanno comunque determinato una mia ulteriore crescita. Aver riconosciuto da H. Ohtsuka in persona il IV Dan mi ha dato una grande soddisfazione. In seguito ottengo il V Dan riconosciuto dallo CSEN. Nello stesso tempo intraprendo lo studio del ju jutsu in due distinte scuole: ‘Nippon Jutsu’ e ‘Daito Ryu’ questo mio ulteriore bagaglio di conoscenza sarà un incremento utile nella capacità di combattimento inteso in senso più totalizzante. Iniziavo a sviluppare la necessità della verifica. La tecnica, l’armonia, doveva comunque per me essere mediata dalla verifica dell’efficacia. Ho iniziato quindi a vedere l’arte marziale da un diverso punto di vista. Sfrondare dal mio bagaglio tutte quelle tecniche non efficaci in uno scontro reale. Per me l’ukè non doveva più essere la parte preordinata e dinamicamente prevedibile come era stata finora in gran parte del lavoro nei dojo. Ma il concetto di ukè e tori doveva essere stravolto dall’imprevedibilità del combattimento. L’allenamento tecnico doveva comunque avere dei connotati applicabili in situazioni reali. E’ stato dopo queste riflessioni che è accaduta una svolta importante. La scoperta di un’arte marziale di cui non avevo sospettato ’esistenza il Daito Juku Kudo del maestro T. Azuma. Questa rispondeva totalmente a come io ho sempre inteso un arte marziale. Dove anche nell’aspetto agonistico sportivo si trovano i connotati di uno scontro reale. Quest’arte marziale non ha preclusione verso bagagli tecnici di altre discipline, dai colpi del karate al pugilato, muhai thai, o judo, tutto viene filtrato secondo i canoni di efficacia e risolutezza del kudo. Sempre comunque attento alla correttezza e al rispetto dell’avversario. Sulla strada di questa ricerca e di queste convinzioni ho ritrovato un caro amico, il M°. G. Lecci, ed insieme a lui abbiamo costruito questa casa comune che è la Kudo Italia per tutti coloro che intendono le arti marziali in questo modo. Il fondatore M°. Azuma ha riconosciuto la Kudo Italia parte integrante della KIF (Kudo International Federation) e l’unica ad avere l’esclusivo compito della divulgazione e diffusione della sua scuola in Italia. Nello sforzo per migliorare la mia conoscenza nelle arti da combattimento una menzione particolare va al grande maestro Tullio Carmeni mio attuale maestro di Judo con cui ho intrapreso un’ entusiasmante percorso da allievo. Voglio finire questo mio tour vitae con una massima, letta non ricordo dove, che si è fissata nella mia mente come un mantra. “ è sempre meglio essere allievo della realtà, che un gran maestro della finzione”.


Maestro Luigi Rossini - III° DAN Kudo Daido Juku -
VI° DAN Wado Ryu Ju Jitsu Kempo
Tel.  392.1497095

bottom of page